É un'estate dove la terra si spacca
senza acqua, diventa dura, arida,
non mantiene legami nemmeno con sè stessa,
si apre, si dilania.
É un'estate che vede affetti andarsene,
alcuni perduti per sempre, alcuni smarriti.
É l'estate di chi resta
e saluta con la mano chi è partito,
mentre il cuore si squarcia,
la gola si chiude
e la luce é solo un lumicino
che l'anima, accecata dalle lacrime,
non riesce a scorgere.
É un'estate in cui l'amore universale
é solo utopia,
e ciò che era amore
(compagne, sorelle o amiche)
si é imbarcato sulla prima nave
e viaggia verso nuovi mondi, nuove vite.
Ora tocca metter via il fazzoletto
che hai sventolato per salutare
e poi usato per asciugar lacrime.
Tocca tornare a casa a riordinare
stanze e vita, cercando di eliminare
ciò che tuo non é più,
badando di non lasciare troppi vuoti.
Poi farai la conta di chi é rimasto,
in modo che il vuoto di chi se n'è andato non t'inghiotta.
Cercherai chi è capace di gesti d'amore,
sperando sia disponibile ad accoglierti
(a volte succede che non sia chi t'aspetti...
ma la vita e , in particolare, quest'estate,
non seguono le vie segnate dal tuo cuore)
per farti coccolare un po',
come quando da piccola ti sbucciavi un ginocchio.
Fino al giorno, proprio quello lì,
quello che ,nella disperazione, pensavi non sarebbe mai arrivato.
Il giorno in cui ti accorgerai che zoppicando puoi riprendere
in mano la tua vita.
e sarà una nuova partenza....
stavolta la TUA!