..."- Si capisce, - disse don Chiscìotte - che non sei pratico di avventure: quelli sono giganti, e se hai paura, fatti in disparte e mettiti a pregare, mentre io vado a combatter con essi una fiera e disuguale tenzone.
Detto questo, spronò Ronzinante, senza badare al suo scudiere, il quale continuava ad avvertirlo ch’erano senza dubbio mulini a vento e non giganti quelli che andava ad assaltare. Ma egli s’era tanto fitto in capo che fossero giganti, che non udiva più le parole di Sancio, nè avvicinandosi arrivava a capire che cosa fossero veramente; anzi, gridava a gran voce: « Non fuggite, codarde e vili creature, che il cavaliere che viene con voi a battaglia è un solo e voi siete in molti ».
A un tratto si levò un po’ di vento e le grandi pale delle ruote cominciarono a moversi. Allora don Chisciotte soggiunse: « Potreste agitare più braccia del gigante Briarèo, chè me l’avete pur da pagare ». Ciò detto, e raccomandandosi di tutto cuore alla Dulcinca sua signora, affinchè lo assistesse in quello scontro, ben coperto con lo scudo e con la lancia in resta, galoppando quanto poteva, investì il primo mulino in cui s’incontrò...."
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