...hellebaud si era accovacciato in una delle sue scarpe,
come altri suoi simili si sarebbero piazzati in cima
ad un comignolo, e lo aspettava pazientemente.
"hellebaud," disse Adamsberg sollevando la scarpa e il piccione,
e appoggiando il tutto sul davanzale della finestra,
"devo farti un discorsetto. Stai abbandonando lo stato di natura,
stai precipitando lungo la china della civiltà.
Le zampe sono guarite, sei forte, puoi volare.
Guarda fuori.
Sole, alberi,femmine,larve e insetti a palate."
hellebaud cominciò a tubare, reazione che gli parve di buon
augurio, e Adamsberg lo sistemò più stabilmente sul davanzale.
"decolla quando vuoi" gli disse "non lasciare un biglietto,
io capirò"
"la cavalcata dei morti" f. vargas
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